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Nuova mente nel team Energy Intelligence
news 16 July 2019, 12:31
Il numero di clienti è in costante aumento, e lo stesso vale per la corposa mole di dati che arrivano in ogni momento ai nostri server. Il team Energy Intelligence, oltre all’acquisto dell’energia e alla bollettazione, si occupa dello sviluppo di algoritmi sempre più sofisticati e destinati proprio all’elaborazione dei big data, nonché alle costanti attività di sviluppo tecnologico perseguite da eVISO che hanno portato, tra l’altro, alla nascita del motore di intelligenza artificiale Nestore®.
Per dare sempre più energia alla divisione Energy Intelligence, da qualche mese una nuova mente è entrata a far parte della squadra: si tratta dell’Ingegnere Fisico Daniele Bergesio, trentaquattrenne braidese.
Daniele al momento sta producendo molti grafici: svolge infatti funzioni da analista di dati, guardando cioè da vicino i cosiddetti Big Data (ovvero una mole di dati tale per cui servono algoritmi dedicati) che arrivano in continuazione e in numero sempre crescente. Si occupa di tradurre o semplificare le varie informazioni in qualcosa di più chiaro ed evidente.
Presto userà queste conoscenze per studiare il mercato dell’energia elettrica e per meglio aiutare il gruppo in cui lavora. Opererà quindi nell’analisi di consumi e nella previsione del mercato stesso, anche coi metodi forniti dall’intelligenza artificiale.
Quale percorso universitario e lavorativo hai fatto prima di arrivare in eVISO?
«La laurea in ingegneria fisica l’ho conquistata nel 2010 al politecnico di Torino, dopo un’entusiasmante anno e mezzo di programma Erasmus alla scuola politecnica di Losanna (EPFL). Ho sostenuto una tesi divertente, sulla stampa in 3D da laboratorio» ci racconta Daniele. «Poi, desideroso di fare qualcosa di più utile, e affascinato dalla sfida del CERN, mi sono trasferito a Ginevra dove per sette anni ho studiato modi di trattare tumori solidi. In realtà un modo solo, ma dalle grandi prospettive: usare acceleratori di particelle per colpire il cancro con una precisione tale da preservare i tessuti sani e dare al paziente un’alternativa di cura molto interessante (a volte anche l’unica, come nei tumori al cervello o all’occhio)».
«Il richiamo dell’Italia, però, è stato più forte e, dopo un’intensa esperienza nello studio del web marketing in un’azienda locale (concetto che conoscevo a malapena ma che ho reso più importante nel mio background), ho accettato la sfida propostami dalla eVISO.
Per il momento sei soddisfatto della società, dei colleghi, delle tue mansioni? Sei stato colpito da qualcosa in particolare?
«Sicuramente sì: i colleghi sono molto presenti e di aiuto, la collaborazione è totale e spesso ci passiamo pezzi di lavoro per adattarli al nostro, per poterlo migliorare. Trovo quello che faccio stimolante perché imparo costantemente cose nuove che accrescono il mio curriculum, e questo, per altro, è anche uno dei motivi per cui ho accettato di lavorare in eVISO. Mi è stata data la possibilità di apprendere, di destinare una percentuale di tempo per la formazione continua, e di applicare tutte le idee possibili per riuscire a fare un buon lavoro. La eVISO mette cioè il proprio collaboratore nella condizione di lavorare bene. Non tutte le aziende operano così».
Tante (stancanti) passioni
Fuori dall’ufficio Daniele ha numerose passioni: cucina “con trasporto”, si diverte a trovare nuovi punti di vista dove scattare fotografie, tiene allenate le dita con la sua chitarra acustica, si rilassa nuotando o con lunghe passeggiate. Gli piace molto viaggiare, scoprire nuove cose di lui in altri luoghi o leggendo, e imparare nuovi concetti o nuove realtà…anche se poi, alla sera, crolla sul letto!
Quali prospettive hai per il futuro?
«Domanda molto difficile, anche visti i tempi in cui ci troviamo. La realtà in cui viviamo è minacciata da eventi di interesse globale, su tutti quello della crisi climatica. Mi piacerebbe contribuire a lavorare nella mitigazione degli effetti negativi e nell’adattamento della nostra società», ci confessa Daniele. «Dobbiamo insieme occuparci di fare del nostro meglio (risparmiando energia e emissioni, e rendendo più efficienti le nostre abitazioni e attività), e chiedere alla politica di occuparsene quanto prima. Se il mio contributo fosse anche solo minimamente positivo e in questa direzione, ne sarei felice (anche se, sono sicuro, non mi accontenterei!)»